Quando ho iniziato a scrivere questo blog, pensavo che sarei stata capace di tenere il passo con tutto... ma in realtà sono stata sempre una fan numero uno della procrastinazione per cui le probabilità che io lo facessi davvero erano, a dire il vero, molto basse.
Come vedete dal titolo ho intenzione di parlarvi dei miei buoni propositi per l'anno nuovo, propositi che voglio davvero riuscire a portare a termine.
Ho capito una cosa stando in Belgio, cioè che non sono felice. Non lo dico con l'intenzione di lamentarmi o altro, è semplicemente un dato di fatto.
La mia vita in poche parole è sempre stata così: NOIA, NOIA, NOIA, NOIA, WOW È IL GIORNO PIÚ BELLO DELLA MIA VITA ( quando accadeva qualcosa che desideravo o comunque di molto wow), CHE DEPRESSIONE ( ogni qualvolta in cui le mie aspettative venivano deluse), e poi di nuovo NOIA, NOIA, NOIA... Era come se fossi in loop.
Stando in Belgio e soprattutto stando davvero tanto ( forse fin troppo) da sola, ho avuto molto tempo per riflettere.
Sono giunta persino a delle conclusioni (Strano... per me che non giungo mai a nulla).
Il mio obiettivo principale, e non solo per quest'anno, ma per tutto il mio futuro è essere felice.
La felicità però non è un obiettivo facile da raggiungere, diciamocelo, per cui ho scelto alcune tappe intermedie non troppo difficili da raggiungere per non cadere di nuovo nella procrastinazione...
Forse ve ne parlerò in un post successivo, ma a partire dal secondo mese qui in Belgio, le cose sono iniziate a peggiorare nettamente, avevo contrasti con la famiglia ospitante, non avevo amici, non capivo quasi una parola di olandese e mangiavo -e mangio tutt'ora- ancora da sola nella pausa pranzo ( penso di essere una dei pochi quindi se state pensando di partire non preoccupatevi, al 99% non mangerete da soli, lo scrivo semplicemente perché una cosa che mi ha sempre reso molto triste quindi spiega il fatto che il mio umore non fosse al top :) )
Adesso non ricordo bene -penso che la mia mente l'abbia rimosso, sto scrivendo un diario ma preferisco non rileggerlo per non riportare alla luce quelle sensazioni- ma se non vado errando inizialmente parlavo con qualche persona, puntualmente mi "prometteva" delle cose, ma nessuno alla fine manteneva la parola.
Ecco, ogni volta che succedeva ci stavo davvero davvero male, poi è arrivata la frase "odio tutti e non mi aspetto più nulla da nessuno" ( e ripensandoci, che dire, mi capisco).
Non so quanto sia durata precisamente ma so che di odiare tutti mi sono stufata abbastanza in fretta... e sono arrivata alla fase "rassegnazione" (senza odio) che a volte esprimevo con "i belgi fanno tutti schifo"/ "i belgi sono strani".
Ora credo di essere tipo in procinto di superare questa fase, ma penso che dipenderà la cosa accadrà nelle settimane successive.
ecco, penso che dovrei gioire di meno di quelle rare volte in cui mi parlano (senza pensare wow mi ha parlato ora ho un nuovo amico), in modo da non starci troppo male quando non lo fanno.
Prendere una chiacchierata con una normale chiacchierata, senza crearmi troppe aspettative...
Stranamente credo di starci riuscendo.
Un'altra cosa che sto provando a fare e prendere di più l'iniziativa (so che sarà difficile perché sono fottutamente timida, ma non voglio usare la scusa della timidezza per non provarci nemmeno).
In ogni caso se dovessi fallire, avendoci provato, se nonostante tutto non dovessi trovare il coraggio non voglio colpevolizzarmi.
Terza cosa: se ho qualcosa da dire, dirlo, senza preoccuparmi troppo.
Tanto per la maggior parte non sono miei amici, quindi anche se pensassero che sia stupida, non ci perderei niente. "Allegria mode on"
Quarto punto: iscrivermi in palestra e a gennaio quando finisce il corso di olandese a un corso di canto. Se trovo anche un corso di piano bene, sennò pace, ma canto lo voglio davvero fare e non voglio più procrastinare.
In questi quattro mesi in cui non ho scritto nulla, sono successe veramente troppe cose e non faccio in tempo a condensarle tutte qui... insomma, sarebbe parecchio noioso.
Non mi sono mai sentita sola come questi mesi, però nonostante tutto sono contenta di essere qui e non in Italia. Cercherò come al solito di prendere il buono da queste esperienze, continuando peró a sperare -e a cercare di fare in modo- che cambi qualcosa.